文字のサイズ
- 小
- 中
- 大
Il focus è sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina
Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo sui negoziati commerciali, ma il contenuto dell’accordo non è chiaro, il che rende difficile il commercio. Probabilmente, dato che si è raggiunto un certo grado di compromesso, è opportuno reagire con un atteggiamento di propensione al rischio, ma non si sa quanto durerà. Sembra che l’uso delle terre rare limiterà un ulteriore aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Si parla anche della nomina del segretario al Tesoro Mnuchin a prossimo presidente della Federal Reserve. Lui stesso vorrà accettare l’incarico? Sembra piuttosto una manovra politica da parte di forze all’interno dell’amministrazione che vorrebbero allontanare Mnuchin. Il segretario al Commercio Lighthizer ne sarebbe felice.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense è risultato inferiore alle previsioni e il dollaro ha subito un calo momentaneo. Tuttavia, il calo del dollaro è stato causato dalle preoccupazioni per un possibile attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani.
La CBS ha riferito di aver ottenuto informazioni da fonti governative statunitensi secondo cui Israele avrebbe completato i preparativi per l’operazione in Iran, mentre il presidente Trump ha dichiarato che alcuni membri del personale dell’ambasciata statunitense in Medio Oriente sono stati evacuati e il segretario alla Difesa Hagel ha autorizzato il ritiro delle famiglie dei militari statunitensi dal Medio Oriente.
Non sarebbe sorprendente se Israele sferrasse un attacco in qualsiasi momento, e in tal caso si verificherebbe un mercato risk-off su larga scala. Si assisterebbe a una vendita di azioni e di dollari? Gli investimenti affluirebbero nei titoli di Stato statunitensi, causando un calo dei tassi di interesse.
Israele ha iniziato l’attacco all’Iran nonostante l’opposizione del presidente Trump. Non solo gli impianti nucleari, ma anche importanti figure militari e sviluppatori nucleari sono stati uccisi, in un attacco su vasta scala e pianificato meticolosamente.
Resta da vedere quale sarà la portata della risposta iraniana, ma dato che anche i militari hanno subito danni, potrebbe non essere possibile adottare contromisure rapide ed efficaci. Si prevede che la risposta sarà di natura diplomatica e non si arriverà a un blocco improvviso dello Stretto di Hormuz.
Ci sono rischi a breve termine per il prezzo del petrolio, quindi il cambio dollaro-yen difficilmente scenderà. Per il momento, il rischio sembra continuare per l’euro-yen, ma non bisogna dimenticare di prepararsi al mercato di rischio che arriverà.