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Il Nikkei raggiunge i 38.000 JPY.

Anche il Nikkei 225 è salito, seguendo l’impennata dei prezzi delle azioni delle società legate all’intelligenza artificiale nel mercato statunitense, con un massimo pre-bolla di 38915 JPY in vista.

L’USD/JPY si mantiene stabile, in parte a causa della sua tendenza a collegarsi al Nikkei. Si potrebbe dire che dipende dall’IPC statunitense, ma se il dollaro scende su una cifra bassa, è probabile che si tratti di un’opportunità di acquisto. Il presidente statunitense Powell ha dichiarato che gli Stati Uniti non taglieranno i tassi d’interesse a marzo, mentre l’eventuale cambiamento della politica giapponese sarebbe di circa lo 0,1%.

Con l’aumento dei titoli giapponesi, aumenteranno anche le plusvalenze non realizzate sulle azioni detenute dalle società giapponesi, facilitando l’assunzione di rischio. Come in passato, il rialzo del Nikkei 225 tendeva a indebolire lo yen, anche questa volta un rafforzamento delle azioni giapponesi potrebbe portare a un rafforzamento del rapporto dollaro/yen: le vendite sono consistenti al di sopra di ¥150, ma ci sono molte opzioni barriera che si attivano, quindi lo yen potrebbe salire rapidamente se lo slancio si rafforza.

Nel frattempo, il PIL del Giappone è sceso di un sorprendente -0,4% nel periodo ottobre-dicembre, rispetto al +1,4% previsto. I salari reali continuano a scendere, raffreddando la domanda interna. Lo yen debole sta contribuendo al raffreddamento della domanda interna, ma la crescita negativa aumenta le speculazioni sul fatto che la normalizzazione della BOJ possa essere ritardata.

Anche il PIL del Regno Unito è stato negativo. Solo gli Stati Uniti hanno mantenuto un tasso di crescita elevato, mentre Giappone, Regno Unito ed Europa hanno registrato una crescita negativa. Il dollaro è in ipercomprato dopo l’IPC e sta per scendere sotto i 150 yen, ma vogliamo continuare a spingere il dollaro.

I dati dell’IPC sono stati inaspettatamente forti e hanno portato a un forte aumento del dollaro. Tuttavia, dati come gli affitti occupati dai proprietari sono stati estremamente elevati, per cui si può affermare che il trend dell’inflazione è ancora calmo e, insieme all’IPP, saranno determinati i dati del deflatore core PCE.

Se i dati saranno più forti del previsto, il dollaro sarà ancora forte. Le vendite al dettaglio sono scese al di sotto delle aspettative del mercato, ma ciò è dovuto al maltempo. Se l’economia statunitense si rafforza, è probabile che il dollaro continui a rafforzarsi da solo, mentre il Regno Unito e il Giappone entrano in recessione.